Italia: Il libro biblico più pregato e commentato
(Giovanni Maria Vian). È senza dubbio il Salterio, attribuito nella tradizione ebraica e cristiana a Davide, re e profeta, il libro biblico più cantato, letto, pregato, commentato. A una sterminata bibliografia si aggiunge ora il monumentale commento di un monaco di Bose (Ludwig Monti, I Salmi: preghiera e vita, Magnano, Edizioni Qiqajon, 2018, pagine 1889, euro 60). Centrale nella vita monastica, questa raccolta poetica ha sempre colpito e colpisce chi vi si imbatta, credenti e non credenti, che spesso vi si identificano e vi si ritrovano. Di questo commento, che viene appunto da un ventennio di «consuetudine quotidiana con il Salterio (proclamato liturgicamente per intero ogni due settimane)», pubblichiamo una presentazione scritta dallo stesso autore. (g.m.v.)

«Chi ha iniziato a pregare con serietà e regolarità il Salterio, ben presto “licenzierà” le altre facili e familiari “preghierine devote” e dirà: “Qui non c’è l’energia, la forza, il calore e il fuoco che trovo nel Salterio”». Un pregare, un meditare che si riverberano inevitabilmente sul modo di vivere.
In questa luce, si potrebbe ripercorrere brevemente ciascuna delle tappe sopra accennate. Ricordando, per esempio, che «l’anima cristologica dei salmi — preghiere dell’uomo prima di Cristo — sta nel fatto che il Figlio di Dio si è fatto in tutto uomo, uomo davanti a Dio. L’anima cristologica dei salmi sta nella loro umanità» (Bruno Maggioni). È un tesoro che l’uomo Gesù conosceva, meditava, pregava e amava: attraverso le sue parole, i suoi gesti e i suoi incontri oggi possiamo riscoprire i salmi, che alla luce del Vangelo ci guidano sulla via della vita.
